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SENSORI ELETTRICI di nostro normale impiego |
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Principio
di funzionamento
Gli
interruttori di prossimità induttivi sono dei sensori elettronici capaci
di rilevare la presenza di oggetti metallici che si trovano in prossimità
della loro parte sensibile. Sono
composti basilarmente da un circuito oscillante induttivo. La bobina di
tale circuito genera un campo magnetico ad alta frequenza (parte sensibile
del sensore). La
presenza di un oggetto metallico in tale campo ne modifica l'energia. Tale
situazione viene tradotta da una apposita parte circuitale in una
commutazione dell'uscita. |
Nei
nostri bloccaggi vengono impiegati i modelli di varie dimensioni che noi
raggruppiamo in due tipologie di impiego. Tipo “A” e tipo “N”. La
scelta del tipo “N” è spesso imposta da ragioni di ingombro. |
TIPO
A AMPLIFICATI
IN CORRENTE CONTINUA Adatti
per pilotare, senza interposizione di amplificatore, un carico in corrente
continua (relé - elementi logici elettronici). Sono
costituiti dal gruppo oscillante e da un'adatta unità amplificatrice
conglobati nel contenitore metallico. Sono protetti internamente all'inversione di polarità dell'alimentazione ed ai picchi prodotti dal disinserimento di carichi induttivi.
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TIPO
N NON
AMPLIFICATI. IN CORRENTE CONTINUA COSTRUITI SECONDO NORME NAMUR E C.E.I. Composti
unicamente dalla parte oscillante sono adatti al pilotaggio di un circuito
elettronico amplificatore a soglia essendo il segnale in uscita una
funzione diretta della posizione e della dimensione dell'oggetto che viene
ad interferire con la zona sensibile della testina. Questi sensori sono adatti al collegamento diretto ad unità di ingresso PLC. L'utilizzo di circuiti a logica elettromeccanica richiede degli alimentatori-amplificatori di normale commercio.
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Per entrambi i tipi: Ondulosità residua: < 10% Limiti di temperatura: -20°C +70°C Lunghezza minima di cavo: 1,8 m. |
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